La Repubblica Affari e Finanza
I blocchi degli allevatori sono una faccia del problema, alla base c’è la crisi dei consumi interni, che i DOP fronteggiano con l’export mentre chi produce per la fascia bassa no. Gli allevatori denunciano le importazioni low cost che mettono in ginocchio il settore suinicolo, gli industriali della trasformazione in Assica respingono logiche protezionistiche e ricordano a Coldiretti che la produzione nazionale è strutturalmente insufficiente per un’industria di trasformazione che è il vero autore del made in Italy alimentare nel mondo. I Consorzi di tutela rivendicano la qualità delle DOP e chiedono l’etichettatura obbligatoria non solo delle cosce di maiale. In ballo c’è la tenuta di uno dei comparti più importanti dell’agroalimentare italiano che dà lavoro a 150 mila persone
tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione per un giro d’affari complessivo di 20 miliardi.