Il Governo ha appoggiato la richiesta di alcune associazioni di consumatori temono che registrare la parola “döner” possa fare aumentare il prezzo di una pietanza molto popolare e apprezzata nel paese come il Kebab.
La Germania ha presentato un ricorso formale contro la richiesta di riconoscere il döner kebab, quello cotto sul caratteristico spiedo verticale, come Specialità Tradizionale Garantita (STG).
La richiesta era stata presentata ad aprile dalla Turchia, paese di origine del döner: nei prossimi sei mesi i due paesi potranno cercare un accordo, ma la decisione finale spetterà comunque alla Commissione Europea, l’organo esecutivo dell’Unione.
La tutela richiesta dalla Turchia è quella di «specialità tradizionale garantita (STG)», la stessa sotto la quale da un paio di anni c’è anche la Pizza Napoletana STG, e così tutelarne l’uso nei paesi membri. Concretamente, significa far sì che nei paesi europei la parola «döner» possa essere usata solo dai ristoratori che preparano la pietanza rispettando il metodo turco e utilizzando gli ingredienti tradizionali.
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Ufficialmente non è stata comunicata una motivazione per il ricorso. Euronews ha scritto, citando due persone informate sulla questione e rimaste anonime, che la decisione del ministero del Cibo e dell’Agricoltura tedesco deriva dalle lamentele di numerose associazioni di consumatori, e riflette la loro posizione più che quella del governo del paese.
Secondo il Guardian il ricorso riguarderebbe anche la preoccupazione per il prezzo crescente del kebab in Germania. Negli ultimi due anni infatti è circa raddoppiato, raggiungendo in alcuni casi i 10 euro: l’introduzione di regole piuttosto rigide nella sua preparazione potrebbe far salire ancora i costi.
Se la tutela STG venisse riconosciuta, solo i produttori che rispettano regole specifiche potrebbero chiamare döner ciò che vendono. Nella richiesta presentata (nel documento unico Ndr) dalla Turchia ad aprile veniva specificato il tipo di carne da usare, lo spessore delle fette (fra i 3 e i 5 millimetri per la carne ovina o bovina, fra uno e due centimetri per quella di pollo), e gli ingredienti con cui marinarle: «yogurt o latte, purea di pepe o di pomodoro, erbe aromatiche, spezie e sale».
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Fonte: Il Post
Crediti fotografici di Daniel Lloyd Blunk-Fernández