Il dossíer inviato al Ministero dopo la riuníone a Policoro del comitato promotore
Negli anni Settanta la sua produzione, insieme alle altre eccellenze ortofrutticole, contribuì a dare al Metapontino l’appellativo di “California del Sud”. L'”oro rosso” della costa ionica, la fragola, si avvia ad ottenere il marchio di Indicazione geografica protetta “Fragola della Basilicata IGP”.
La “regina delle primizie”, la cui produzione fu introdotta nel 1955, vale il 22% del Pil agricolo e impiega nei periodi di grande raccolta 12 mila addetti e 500.000 giornate di lavoro, con un valore commerciale di circa 100 milioni di euro su più di 1000 ettari di superficie. Per l’agricoltura lucana un altro riconoscimento dopo il peperone di Senise, il canestrato di Moliterno ed il fagiolo di Sarconi, prodotti a marchio IGP ai quali si aggiunge la DOP della melanzana rossa di Rotonda.
Il dossier per il marchio Fragola di Basilicata IGP è stato inviato nei giorni scorsi al Masaf, il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali,
dopo la riunione operativa nella sede della Regione a Policoro del comitato promotore costituito dalle Organizzazioni di Produttori lucane, tra cui AOP Arcadia, OP Terre della Luce, OP Agorà, OP Athena, OP Primosole, OP Ancona e Apofruit. L`autrice del logo identificativo, che rappresenta con linee minimali ed eleganti il frutto visto dall`alto ed è in fase di registrazione alla Camera di Commercio di Basilicata, è l`architetta pugliese residente a Policoro, Rosanna Anelina.
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Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno