Il benessere animale tra i parametri per la DOP Grana Padano che si fa capofila dell’impegno per abbattere l’impatto ambientale della filiera dei formaggi
1135. È questo l’anno in cui si narra che, tra le mura dell’Abbazia di Chiaravalle, oggi alle porte di Milano, i monaci idearono un processo di caseificazione di un formaggio destinato a migliorare con la stagionatura. Un formaggio dalla consistenza compatta e granulosa, da cui il nome che ben presto il popolo utilizzò per indicarlo: formaggio di grana. O, più semplicemente, grana, un nome diventato, da allora, una certezza per i consumatori di tutto il mondo.
Oggi, il Grana Padano, l’unico formaggio che può usare il termine Grana purché associato a «Padano», come nel 2007 ha sancito anche la Corte di Giustizia Ue, presenta metodi di lavorazione, caratteristiche merceologiche e zone di produzione fissate da un decreto del Presidente della Repubblica del 1955 e garantite dal Consorzio per la Tutela del Formaggio Grana Padano (CTFGP). Naturalmente, dagli anni 50 a oggi, regolamenti e disciplinari hanno subito modifiche dettate dalle mutate esigenze del territorio, dei produttori e dei consumatori. E, in linea con i tempi, oggi sono due gli argomenti sui quali l`impegno è totale: la tutela del benessere animale e la sostenibilità della filiera. Sul primo, il Consorzio è al lavoro da tempo, tanto che entro breve diventerà parte integrante del disciplinare per ottenere la DOP.
«Il settore del Grana Padano DOP», afferma il Presidente del Consorzio Renato Zaghini, «comprende 138 caseifici produttori e circa 4 mila produttori latte. Tenuto conto della complessità della filiera, ciascun caseificio è stato incaricato di coinvolgere i produttori latte che conferiscono direttamente a loro, successivamente inoltrare i report di ciascuna valutazione al Consorzio che si occuperà della elaborazione. A seguito dei risultati si procederà con l` iter per l`introduzione della valutazione del benessere animale nel Disciplinare di produzione del Grana Padano». D’altra parte, conferma Zaghini, «chi acquista oggi un prodotto alimentare, in particolare se di origine animale, associa sempre di più alla sua sicurezza igienica e alla qualità nutrizionale e sensoriale la nozione di sostenibilità etica. Per il consumatore, essere rassicurato che il latte prodotto per divenire formaggio Grana Padano DOP provenga da bovine non solo in salute ma anche ben nutrite e in uno stato psicofisico ottimale diventerà un’esigenza».
Ma quello del benessere animale non è che un aspetto di un più ampio impegno verso l’ambiente, testimoniato dal progetto LIFE TTGG -The Tough Get Going (I “formaggi” duri cominciano a giocare), avviato dal Consorzio insieme al Comité Interprofessionnel de Gestion du Comté di Francia. L`obiettivo è migliorare l`efficienza dei sistemi produttivi dei formaggi DOP, mappando in maniera completa e dettagliata l’impatto ambientale dell`intera catena produttiva comprese le fasi di consumo e gestione dei rifiuti – così da mettere a punto tecniche e metodologie più sostenibili.
Fonte: Milano Finanza