Dieta con bistecche staminali embrionali? Frankenstein food? No grazie. Il cibo del futuro non è la carne sintetica, la bistecca costruita in laboratorio. E meno che meno la dieta planetaria uguale per tutti, che fa fuori tradizioni secolari e produzioni locali.
Il doppio niet, che intercetta un sentimento molto diffuso nell`opinione pubblica, è stato ribadito di recente dal Forum internazionale dell`agricoltura e dell`alimentazione organizzato da Coldiretti, la storica organizzazione degli agricoltori italiani, con il gruppo The European House-Ambrosetti, che si è tenuto nei giorni scorsi a Roma. Come ha affermato Vincenzo Gesmundo, segretario generale di Coldiretti, la bistecca prodotta con le staminali embrionali è un mostro etico e dietetico. E anche ecologico. Che non fa bene alla salute delle persone e dell`ambiente e per di più fa male alla nostra economia, penalizzando eccellenze agroalimentari come il prosciutto, il parmigiano, la mozzarella.
A pilotare gli investimenti nel settore della non-carne sono volti noti dell`hi-tech e della nuova finanza mondiale. Portatori di interessi monopolistici estranei a quelli del nostro Paese. E sostenitori di un’ ideologia che riduce il rapporto col cibo a un mero calcolo di calorie, proteine, lipidi. La stessa ideologia che sta dietro alla cosiddetta Healthy Planetary Diet, o alla dieta del semaforo, un presunto modello universale che fa fuori filiere produttive gloriose come quelle nostrane. E casomai alza il disco rosso all`extravergine mentre lascia passare la Coca zero. O mette sullo stesso piano gli spaghetti e gli M&M`s solo perché hanno lo stesso numero di calorie. Un`idea del cibo come pura utility. Antitetica alla filosofia del made in Italy alimentare, fatta di storia, tipicità, gusto e convivialità. Che fa del Belpaese un inimitabile intreccio tra capolavori dell`arte e cattedrali del gusto.
Fonte: Il Venerdì di Repubblica