Il Sole 24 Ore
I salumi soffrono ma resistono ai colpi della crisi, anche se ora, al quarto anno negativo, la situazione diventa più difficile. La produzione di salumi ha registrato nel 2013 una flessione dell’1,5% a 1,179 milioni di tonnellate mentre il fatturato, pur registrando un aumento dei prezzi, è arretrato a quota 7,943 miliardi di euro (-0,5%). Per l’Assica, l’Associazione degli industriali delle carni e dei salumi, il 2013 è stato il terzo anno critico. Il settore ha continuato a risentire della stagnazione dei consumi e gli alti costi della materia prima
Il rallentamento degli scambi hanno ulteriormente indebolito il settore. Nel complesso il consumo nazionale di salumi è stato di 1,083 milioni di tonnellate, in calo del 2% mentre il consumo procapite è sceso a 18 chilogrammi dai 18,3 dell’anno precedente. Alla fine la produzione è calata per tutti i prodotti, a eccezione dei wurstel (+1%). Hanno perso terreno il Prosciutto crudo (-1,9%) e cotto (-0,9%), Mortadella (-2%), Salame (-1,8%) Pancetta (-3%), Coppa (-2%) Speck (-1,8%) e Bresaola (-1,3%). La debolezza del mercato ha impattato con durezza sulle aziende, tanto che alcuni prosciuttifici hanno alzato bandiera bianca.
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