Progetto Smile: il Consorzio di tutela della Ciliegia di Vignola IGP mette a punto, con il supporto di Ri.Nova, uno scudo green contro insetti e grandine per ridurre i rischi causati dai cambiamenti climatici.
Meno sostanze chimiche, più protezione da pioggia, grandine e insetti, per una produzione di ciliegie di alta qualità che non tema il maltempo o un’emergenza fitosanitaria come, ad esempio, la drosofila. È questo l’obiettivo di SMILE, progetto che punta a sostenere la cerasicoltura attraverso l’utilizzo di nuovi sistemi di copertura dei frutteti a “monoblocco”. La sfida è stata raccolta da Ri.Nova e Unibo, che in collaborazione con il Consorzio della Ciliegia di Vignola, hanno ideato alcuni innovativi impianti per la difesa delle coltivazioni del ciliegio e ora ne stanno testando l’efficacia.
“Gli eventi climatici di questi giorni rendono ancora più evidente come la protezione da pioggia e grandine stia diventando un fattore sempre più imprescindibile per ottenere produzioni di qualità capaci di garantire soddisfazione al consumatore e un reddito al frutticoltore – spiega Daniele Missere, responsabile di progetto per conto di Ri.Nova -. A questo va aggiunto che gran parte degli areali dove si coltivano ciliegie è sotto la costante minaccia di nuovi insetti alieni, come la drosophila e la cimice asiatica, difficili da controllare e molto dannosi per le piante. I sistemi di difesa studiati dal progetto SMILE rappresentano una soluzione efficace e d’avanguardia per garantire produzioni ecosostenibili e di elevata qualità”. I sistemi studiati e messi alla prova, inoltre, nascono nell’ottica di ridurre i trattamenti fitosanitari a favore di un contenimento meccanico degli insetti e degli uccelli: “La chiusura totale dell’appezzamento, cavedagna compresa, consente infatti di ridurre l’utilizzo degli insetticidi impedendo a entrambi l’accesso al ceraseto” spiega Missere.
I nuovi impianti a “monoblocco”
In cosa consiste il nuovo sistema a monoblocco? “Abbiamo ideato due nuove tipologie di ‘impianti’ multifunzionali – sottolinea Missere -. Il primo prevede una copertura antipioggia a doppio strato completata, sul perimetro, da una rete anti-drosofila; la seconda è stata realizzata con quattro differenti tipologie di copertura. Entrambe proteggono foglie e frutti dalla bagnatura, dalla grandine e dall’ingresso degli insetti e, in virtù dell’effetto ombreggiante che generano, modificano sia la temperatura che la luminosità del frutteto. Le attività sperimentali che attueremo da qui a fine luglio ci permetteranno di valutare i benefici che questi nuovi sistemi possono portare anche in un’ottica di sostenibilità economica e ambientale”.
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Fonte: ItaliaFruit.net