Arrivano segnali molto sconfortanti sul fronte della produzione di castagne. Secondo Lorenzo Fazzi, Presidente dell’Associazione per la Valorizzazione della Castagna del Monte Amiata IGP, quest’anno la situazione è particolarmente difficile a causa, delle condizioni climatiche che hanno condizionato l’impollinazione. I produttori, già fortemente provati, rischiano perdite per milioni di euro, come purtroppo già accaduto in passato per motivi diversi.
“Quest’anno in Amiata, nel versante grossetano – ma da notizie certe anche in quello senese – non c’è produzione di castagne”. La voce è autorevole, perché a parlare è Lorenzo Fazzi, Presidente dell’Associazione per la Valorizzazione della Castagna del Monte Amiata IGP. A un mese circa dall’inizio della raccolta la situazione è drammatica. E questa volta per cause soprattutto naturali, dovute a particolari condizioni climatiche (mese di giugno molto piovoso e vento prevalente di scirocco), che hanno sfavorito la impollinazione del frutto per alcune cultivar, come la “bastarda rossa” e il “marrone“.
“Ci siamo trovati con un ulteriore problema, legato alle modificazioni climatiche, che si è venuto a sommare alla situazione già molto delicata, legata alle problematiche del cinipide”, spiega Fazzi. Il cinipide, l’insetto killer dei castagni, che oggi appare debellato, o per lo meno scomparso, grazie al sistema di lanci dell’antagonista, il totymus sinsensis, che richiede comunque ancora un periodo di cinque/sette anni di tempo per raggiungere la totale copertura nel territorio. “Il prodotto quest’anno scarseggia, ma non solo in Amiata. Qui gli ettari coltivati sono oltre 3000. In alcune zone maggiormente protette e riparate il frutto ci sarà, ma complessivamente la perdita non è indifferente”.
Fonte: Corriere di Siena