La Casciotta d’Urbino DOP, tra i formaggi simbolo del made in Italy alimentare, si affianca alla battaglia promossa da Afidop, l’Associazione formaggi italiani DOP e IGP, contro il Nutri-score
L’etichetta del Nutri-score, in approvazione da parte della UE, assegna un colore ad ogni alimento in base al livello di zuccheri, grassi e sale, calcolati su una base di riferimento di 100 grammi di prodotto e potrà influenzare la scelta dei consumatori che priviligeranno, d’istinto, cibi con semaforo “verde” rispetto a quelli “rossi”.
La battaglia “Se il Nutri-score venisse approvato dall’UE – dichiara Paolo Cesaretti, coordinatore del Consorzio della Casciotta d’Urbino DOP – a farne le spese non sarebbe solo il consumatore, ma anche il Sistema-Paese. Secondo il rapporto lsmea-Qualivita, quello dei formaggi DOP IGP è un compatto strategico del made in Italy alimentare, con 55 prodotti caseari a denominazione e quasi 26mila operatori, che generano un valore di 4,2 miliardi di euro alla produzione, pari al 57% del comparto Cibo DOP IGP. Un modello che rappresenta una tradizione millenaria che nessuno in Europa riesce ad uguagliare, una filiera che le decisioni di Bruxelles mettono a rischio a 30 anni esatti dalla nascita delle DOP e IGP. È provato che il Nutri-score disincentiva il consumo di alimenti raccomandati in una sana alimentazione e fondamentali in piatti iconici ed equilibrati se inseriti all`interno di un corretto stile di vita”.
“In questo momento – continua Cesaretti – c’è poi lo spettro della contrazione dei consumi: oggi a renderlo ancora più evidente nel nostro settore sono le conseguenze dirette del conflitto, il caro bollette e petrolio. Ma potrebbe arrivare anche il Nutri-score, un sistema fuorviante che va bloccato prima di allontanare ulteriormente il consumatore dai formaggi e da altri simboli della Dieta Mediterranea”.
Fonte: Corriere Adriatico