Il 31 gennaio scatterà l’ora x e il divorzio tra la Gran Bretagna e l’Europa arriverà a compimento. Ma l’ombra della Brexit (calata sui mercati ormai da quattro anni) ha già fatto da volano per le bollitine trevigiane. A causa del timore di possibili dazi, gli importatori di Londra hanno intensificato gli ordini di Prosecco DOP portando l’export trevigiano a un +11%.
Per dare una dimensione del fenomeno, il 75% della produzione lascia i mercati italiani, per lo più diretta in Gran Bretagna (che da sola copre quasi il 28,7% della quota export), Stati Uniti (22,5%), Germania (11,9%) e Francia (5,2%). Aggiornando i numeri nei primi dieci mesi del 2019 sono state esportate in Gran Bretagna bottiglie di Prosecco DOP per 76,7 milioni di chili ed un valore di 260,9 miliardi di euro. Così, il 2019 si conferma anno record per lo spumante di Conegliano. Il Consorzio del Prosecco DOP, guidato da Stefano Zanette, che a novembre aveva stimato in 485 i milioni di bottiglie da raggiungere a fine anno, presenterà ufficialmente i dati dell’imbottigliato il prossimo 7 febbraio.
Dal primo febbraio comincerà la fase 2 della Brexit con le conseguenti incognite sull’accordo del libero scambio. Dinamiche internazionali che però non sembrano turbare eccessivamente il mondo dei produttori, ancora impegnati nei festeggiamenti per l’ottenimento del bollino Unesco in collina, un “certificato” destinato a trainare anche la pianura nella sua corsa ai record.
L’ultima notizia è quella relativa ad Alessandro Del Piero, che ha annunciato di voler immettere nel mercato un’etichetta a suo nome. L’ex calciatore, che da qualche anno possiede un’azienda agricola di 25 ettari sulle colline di Conegliano, ha rivelato al mensile «La Cucina Italiana» che sta pensando di realizzare una sua etichetta. Del Piero aveva comperato le colline di Costa Alta ancora quando era un calciatore, 108 mila metri quadrati di terreno. Una parte dell’area andò ad una associazione che si occupa di disabili per ampliare le proprie strutture, l’altra è stata coltivata e risistemata nel 2016 dal fratello del campione, Stefano, titolare della società agricola Terraveneta con sede legale nella casa di famiglia di Borgo Saccon a San Vendemiano.
Fonte: Corriere del Veneto – Ed. Treviso