Martedì 8 maggio, Mauro Rosati – Direttore Generale di Fondazione Qualivita – è stato a Parma per coordinare il gruppo di lavoro: “Unire tradizione e innovazione: bisogno di sfida o opportunità?” della seconda edizione di Origo, il Forum mondiale delle Indicazioni geografiche promosso dalla Regione Emilia-Romagna svoltosi in concomitanza con il Salone internazionale dell’alimentazione Cibus (7 – 10 maggio).
Per il secondo Forum Mondiale sulle IG, Origo ha scelto di nuovo Parma, perché è la capitale indiscussa della Food Valley emiliano-romagnola, insignita nel 2015 dall’Unesco del titolo di Città creativa per la gastronomia. Un primato certificato anche dall’ultima indagine Ismea/Qualitiva, che ha collocato la provincia emiliana sul gradino più alto del podio nella classifica italiana per valore della produzione delle eccellenze DOP IGP nel segmento del food, per un totale di 1.415 milioni di euro, davanti ad un’altra città emiliana, Modena (circa 580 milioni).
Una mattinata intensa di appuntamenti conclusi dal Commissario europeo per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale, l’irlandese Phil Hogan.“La partecipazione di Hogan alla seconda edizione Origo – afferma Simona Caselli assessore all’agricoltura della Regione Emilia Romagna – è la dimostrazione dell’importanza dell’evento, l’unico che mette in rete tutti i principali soggetti che operano nel campo dei prodotti a Indicazione di origine a livello europeo e internazionale.”.
L’edizione 2017 di Origo Global Forum ha coinvolto oltre 350 stakeholder provenienti da oltre 20 Paesi; l’obiettivo dell’edizione di quest’anno è sto quello di rafforzare le relazioni tra i partecipanti, che si confronteranno sulle principali problematiche e opportunità per il settore. I temi sotto i riflettori nell’ambito di tre distinte sessioni di lavoro spaziano dal ruolo degli accordi commerciali nel promuovere il mutuo riconoscimento delle Indicazioni d’origine tra i vari Paesi, alla sfida della sostenibilità e all’importanza di coniugare il valore della tradizione con la spinta dell’innovazione.
Fonte: Fondazione Qualivita