Malgrado le restrizioni, l’Italia rimane un fornitore importante e la cucina italiana è la più gradita dopo quelle nazionale e caucasica
Il settore agroalimentare è, da sempre, uno degli ambiti che meglio rappresentano l’Italia all’estero, con molteplici prodotti di alta qualità e notevole varietà. L’Italia, non a caso, è considerata terra di origine di prodotti alimentari straordinari, con i quali realizzare pietanze al tempo stesso gustose e salutari, secondo i dettami propri della Dieta Mediterranea. Si tratta di un patrimonio importante che rappresenta tra l’altro un driver di crescita fondamentale per l’economia del nostro Paese. In questo settore i rapporti con la Russia sono stati sempre eccellenti: nei primi sei mesi del 2018 l’Italia si è posizionata al 7° posto tra i Paesi fornitori, registrando un incremento pari al +18,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente – primo comparto per crescita tra tutti i prodotti provenienti dall’Italia – con ottime performance in particolare per i vini, la pasta, il caffè e l’olio extravergine d’oliva. Nonostante le restrizioni legate all’embargo, l’Italia continua a ricoprire un ruolo importante tra i paesi fornitori della Federazione.
Oltre ai dati statistici – che qualificano la Russia come uno dei mercati di destinazione più dinamici a livello mondiale per le nostre imprese nella prima metà del 2018 – è comunque palpabile il gradimento dei consumatori russi per l’enogastronomia italiana, sinonimo di qualità, lifestyle, salubrità e benessere. Diverse ricerche di mercato realizzate da agenzie specializzate indicano la cucina italiana al terzo posto nelle preferenze dei russi, dopo quella nazionale e caucasica, staccando di almeno 10 punti percentuali tutte le altre, come la cucina cinese o francese. Inoltre, tra i ristoranti stranieri a Mosca, il primato numerico e qualitativo è indubbiamente italiano. Proprio grazie ai ristoranti italiani i piatti a base di mozzarella e rucola, di scaglie di parmigiano, fatte venire direttamente dall’Italia, erano divenuti, prima dell’embargo, parte integrante degli usi alimentari della classe media e medio-alta russa. Nei settori non toccati dalle contro sanzioni, le difficoltà che incontrano i produttori italiani sono connesse alla diminuita capacità di spesa del consumatore russo e alla aumentata aggressività della concorrenza. Occorre continuare, pertanto, a promuovere il meglio della produzione enoagroalimentare italiana con campagne promozionali su larga scala e ben calibrate. Il 2017 si è confermato come l’anno della tanto attesa inversione di tendenza, con nuove opportunità per gli operatori del settore, dimostrando che la forza delle nostre aziende è sempre stata quella di saper reagire rapidamente e con spirito costruttivo alle nuove sfide dei mercati. Sono infatti migliaia i produttori italiani che nel corso degli ultimi due anni si sono rilanciati in Russia con entusiasmo proponendo prodotti non “sanzionati” che sapessero soddisfare le esigenze dei consumatori russi che sono sempre alla ricerca di novità e – in questa fase – anche di prodotti con un ottimo rapporto qualità prezzo. Proprio in quest’ottica, già a partire dall’anno in corso, l’Ufficio di Mosca dell’Agenzia ICE, ha raddoppiato la presenza italiana nell’ambito delle maggiori fiere specializzate che si svolgono nella Federazione Russa: PRODEXPO e WORLD FOOD MOSCOW.
Entrambe le manifestazioni sono state supportate dal PES 2-Piano Export Sud, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico mediante l’impiego di fondi dell’Unione Europea. Si tratta di un programma di attività che punta a favorire l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese delle “Regioni meno sviluppate” (Calabria, Campania, Puglia, Basilicata e Sicilia) e delle “Regioni in transizione” (Abruzzo, Molise e Sardegna). Alla partecipazione fieristica è stato affiancato un Piano di comunicazione B2C che ha visto la creazione di un portale dedicato ai prodotti con denominazione di origine e Indicazione Geografica (www.italianmade.ru), realizzato con il contributo tecnico ed editoriale della Fondazione Qualivita e contenente le schede dettagliate di oltre 160 prodotti italiani DOP del Food& Wine. Le attività B2B dedicate dall’Agenzia ICE al settore agroalimentare non si esauriscono, tuttavia, con le partecipazioni fieristiche sopra ricordate: lo scorso mese di aprile, infatti, l’ICE Agenzia di Mosca ha organizzato l’evento Borsa Vini Italiani 2018 – anch’esso realizzato nell’ambito del PES-Piano Export Sud e che ha registrato la presenza di oltre 30 cantine provenienti da Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.
A cura di Agenzia ICE Russia
Fonte: Consortium 2018/02