A “Italia Next Dop – Primo simposio scientifico Filiere DOP IGP ” organizzato a febbraio dalla Fondazione Qualivita, con Origin Italia, Csqa, Agroqualità e Ipzs, i principali attori del settore si sono trovati per fare il punto su un mondo che vale oltre 20 miliardi di euro.
Qualità, innovazioni varietali, digitalizzazione, mercati, governance sono alcuni degli argomenti approfonditi a “Italia Next Dop – Primo simposio scientifico Filiere DOP IGP” organizzato da Fondazione Qualivita che ha visto la partecipazione di numerosi relatori, progetti e esperienze dal mondo della ricerca accademica e delle filiere DOP IGP.
Tra i protagonisti, anche due importanti figure del mondo agricolo regionale: Angelo Zanella, del Centro di sperimentazione di Laimburg, che ha portato il caso della Mela Alto Adige IGP con una relazione sugli strumenti di supporto decisionale per l’introduzione di nuove varietà e il miglioramento genetico del melo intenso, attraverso prove varietali multisito e sistemi di valutazione multidisciplinari, e Paolo Gerevini, direttore generale di Melinda che ha raccontato l’esperienza della Mela Val di Non DOP e dell’impegno del Consorzio sul territorio, in particolare con il progetto delle celle ipogee.
“Le Indicazioni Geografiche sono il pilastro dell’economia agroalimentare italiana – ha detto il direttore generale Crea, Stefano Vaccari – leader sui mercati mondiali grazie alla costante innovazione e alla sempre maggiore sostenibilità ambientale e sociale delle produzioni; è con centinaia di ricerche su decine e decine di Indicazioni Geografiche che il Crea sostiene lo sforzo dell’agricoltura di qualità per produrre sempre meglio nel solco della tradizione“.
Fonte: Alto Adige