Il progetto promosso da Qualivita e Origin Italia presentato in occasione di Oliveti Aperti 2022. Il Ministro del Turismo Garavaglia: “Lavorare insieme ai Consorzi di tutela al piano strategico del settore enogastronomico”.
La virtuosa declinazione della DOP economy, giusti i tempi, argute, suggestive ed appassionate le vision, tende tempestivamente ad una commutazione di approccio: dal prodotto al sotteso pertinente territorio.
Trama (il prodotto) e ordito (il territorio): ne sortisce il tessuto (!). Sì, il tessuto sociale ed economico del Paese. Il Paese che stiamo rigenerando, in ciò, se ne saremo capaci, avvalendoci anche delle misure presenti nel PNRR.
Ne sortisce la progettualità di un turismo enogastronomico non indifferenziato, che non abbia a confondersi con la frequentazione seriale delle improbabili sagre estive di cui il Bel Paese abbonda. Bensì il turismo enogastronomico consapevole e fruibile da quanti (molti, ma non moltissimi) hanno contezza anche nell’acquisto quotidiano di cosa siano e cosa rappresentino per l’economia del Paese, i prodotti agroalimentari e vitivinicoli italiani DOP e IGP.
La base solida su cui impostare tale ambito progettuale non può e non deve prescindere dal ruolo fondamentale a cui in tale collettiva intrapresa, sono chiamati i Consorzi di tutela delle nostre produzioni DOP e IGP.
Quest’ampia tematica è stata al centro dell’incontro Turismo DOP, svoltosi a Lucinasco (Im) lo scorso sabato 18 giugno, organizzato dal Consorzio di tutela dell’Olio Riviera Ligure DOP e da Fondazione Qualivita nell’ambito di Oliveti Aperti 2022. Presenti il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia, il Vicepresidente e Assessore all’Agricoltura della Regione Liguria Alessandro Piana, l’Assessore al Turismo della Regione Liguria Giovanni Berrino. Sono intervenuti: Cesare Mazzetti (Fondazione Qualivita), Andrea Mancuso Morini (Consorzio Aceto Balsamico di Modena IGP), Carlo Santarelli (Consorzio di Tutela Pecorino Toscano DOP), Carlo Siffredi (Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG), Fiorenzo Rigoni (Consorzio di Tutela Asiago DOP), Igino Morini (Consorzio di Tutela Parmigiano Reggiano DOP).
Non solo merito, ma metodo
Ancora prima che nel merito, si loda apertamente, per quanto coraggioso ed innovativo, il metodo che ha permeato l’incontro. Briosa conduzione affidata al comico ligure Dario Vergassola, porgitore di domande da immaginare come frecce dalla punta avvelenata (ma non troppo): garbo, umorismo, ironia. Insomma, il livello puro della serietà. La serietà quella vera, quella che, proprio perché vera, innata e pura, rifugge dalla seriosità. La seriosità è la corazza occultante la serietà carente: è fatta di verbosità, di alterigia e melanconicamente patisce l’assenza del sorriso. La serietà sa sorridere e trae forza dall’onestà intellettuale: saper dire ciò che si pensa e saperlo dire senza fronzoli, senza giri di parole e senza presupponenza.
Spazio ai numeri
Nel merito, come sovente accade, lasciamo parlare la forza dei numeri. Numeri e dati desunti prevalentemente dal Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2021.
In Italia il settore turistico genera 210 miliardi di valore aggiunto, pari al 6% del totale nazionale (fonte Istat). È sempre più forte il ruolo giocato dal binomio cibo-viaggio: se nel 2016 nel nostro Bel Paese un turista su cinque (21%) sceglieva una meta avendo a driver l’esperienza enogastronomica, nel 2021 ciò è accaduto per oltre un turista su due (55%).
Pertanto, amena constatazione work in progress, i prodotti DOP e IGP stanno assunto il ruolo strategico di vettore trainante il turismo in una logica di sistema territoriale.
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Fonte: Italia a Tavola