Abbiamo chiesto a direttori di consorzio e produttori (italiani) di aree vitivinicole differenti, di farci il punto rispetto al problema della flavescenza dorata. In che modo è risolvibile? Le risorse messe a disposizione dalle istituzioni sono sufficienti?
Il problema della flavescenza dorata della vite, malattia epidemica e fitopatia che sta assumendo i contorni del flagello produttivo ed economico per i viticoltori (la flavescenza è un fitoplasma che si trasmette attraverso un vettore che va da una pianta malata ad una sana e dunque va controllato con uno specifico monitoraggio e difesa), è al centro dell’interesse del ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare che ha recentemente convalidato l’istituzione di un fondo per i danni provocati.
La Commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento a firma dell’onorevole Stefano Vaccari del Partito Democratico, che delibera l’istituzione di un fondo, presso il ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, finalizzato alla sostituzione, tramite rimpiazzo o reimpianto, di piante di vite estirpate in vigneti colpiti dalla flavescenza dorata.
Le risorse nazionali concesse tramite l’emendamento sono pari a 1,5 milioni di euro per il 2023 e 2 milioni per il 2024, minori rispetto a quanto previsto dalla proposta originaria di emendamento. Di seguito le opinioni di produttori di aree vitivinicole diverse tra loro, per capire a che punto è lo stato delle manifestazioni da flavescenza dorata.
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Fonte: Adnkronos