Si avvicina ai 5,5 miliardi di euro l’export del vino italiano: l’aggiornamento ad agosto dei dati Istat indica un +6% sul 2014, per 3,39 miliardi di euro di introiti. Se da una parte le elaborazioni Ismea confermano la battuta d’arresto dei flussi in volume determinato essenzialmente dai vini sfusi, prosegue al contrario il boom della spumantistica con un quantitativo vicino a 1,6 milioni di ettolitri (+16% su base annua) per un controvalore di 556 milioni di euro (+18%).
A trainare il segmento la voce “altri spumanti DOP“, al cui interno è preponderante il prosecco a denominazione di origine e che ha messo a segno un balzo in avanti di oltre il +30% sia a volume che a valore.Inoltre si osserva da ottobre un prima ripresa dei prezzi all’origine dei vini, dopo un avvio di campagna molto deludente: la minore pressione competitiva del prodotto spagnolo, specie nel segmento dei vini comuni, da sempre il più esposto alle dinamiche internazionali, potrebbe influire positivamente sull’andamento futuro dei listini nazionali.
Rispetto alla situazione globale, le prime stime dell’OIV attestano la produzione mondiale 2015 a 276 milioni di ettolitri, +2% in più sull’anno prima. Nella Ue si attendono circa 170 milioni di ettolitri, con un lieve incremento rispetto al 2014 con il seguente scenario per i principali Paesi: Italia +12%, Francia +2% (47,9 mln ha), Spagna -8% (37 mln ha), Germania -4% (9 mln ha) Portogallo +8% (7 mln ha). Fuori dai confini comunitari la situazione non è omogenea: gli USA +1% (22 mln ha), Argentina -12% (13,4 mln ha), Cile +23% (12,9 mln ha), Australia 0% (12 mln ha), Sud Africa 0% (11,3 mln ha), Nuova Zelanda -27%.
Fonte: Ismeaservizi.it