L’import complessivo di olio di oliva in Italia nei primi dieci mesi del 2015 si attesta sulle 484mila tonnellate, in diminuzione perciò rispetto allo stesso periodo del 2014 in termini quantitativi (-8%) ma in crescita in valore (+37%), di riflesso all’aumento medio dei listini che hanno risentito del deficit di prodotto immesso nei circuiti commerciali internazionali. Nel 2015 cresce il ruolo di Grecia e Tunisia tra Paesi fornitori di olio di oliva dell’Italia, con un quantitativo importato di cinque volte superiore rispetto al 2014, a causa del dimezzamento degli acquisti dalla Spagna a causa di una scarsa disponibilità della campagna 2014-2015.
E’ quanto emerge dalle elaborazioni Ismea (su dati Istat relativi ai primi 10 mesi dell’anno). L’istituto sottolinea inoltre il trend è destinato progressivamente ad attenuarsi nel 2015 e probabilmente ad invertirsi nel corso del 2016, considerata l’abbondante produzione di quest’anno dei primi due player mondiali, Italia e Spagna, che dovrebbe a breve ripristinare una situazione di normalità negli scambi. In base alle ultime ricognizioni dell’Istituto effettuate a gennaio e i dati dichiarati dei frantoi, si rileva infatti un forte incremento produttivo per l’Oliveto Italia che dalle 222mila tonnellate della scorsa campagna potrebbe arrivare quest’anno a una produzione superiore a 380mila (+70%).
Fonte: Ismea