Dopo la battuta d’arresto del 2018, tornano a crescere i quantitativi di vino spediti oltre frontiera. Secondo le elaborazioni di ISMEA su dati Istat, l’export vinicolo nazionale ha raggiunto 4,9 milioni di ettolitri nei primi tre mesi del 2019, con un incremento dell’8% sullo stesso periodo dell’anno precedente.
Meno che proporzionale l’aumento in valore (+4%), a causa della flessione dei prezzi – soprattutto del vino sfuso – di riflesso a una vendemmia particolarmente abbondante.
Con il 29% di prodotto in più nelle cantine, sottolinea l’ISMEA, la progressione delle esportazioni unitamente all‘incremento delle bottiglie acquistate a casa nostra (+3%), si rivela quindi al momento insufficiente ad assorbire le maggiori disponibilità.
Tra le destinazioni più dinamiche del nostro export si segnalano il Regno Unito e il Giappone con un incremento dei volumi rispettivamente del 17% e del 21%, in accompagnamento a una crescita in valore in entrambi i casi di poco inferiore.
Limitando invece l’analisi ai primi due mercati di sbocco, per gli Stati Uniti si registra una crescita sotto al 2% sia in volume che in termini monetari, mentre in Germania al 9% di ettolitri in più corrisponde un 3% di crescita in valore.
Fonte: Ismea