L`Ismea mette 3o milioni di euro del suo patrimonio a disposizione delle imprese agricole che per colpa dell`emergenza sanitaria sono andate in crisi di liquidità. I fondi serviranno a finanziare mutui quinquennali a tasso zero, fino a 3omila euro, che si cominciano a restituire solo dal terzo anno in poi. Ma soprattutto, si tratta di soldi «che arriveranno nelle tasche degli imprenditori entro una settimana al massimo».
Una promessa su cui ci mette la faccia Raffaele Borriello, direttore generale dell`Ismea. Perché è proprio sulla tempistica che questi prestiti si vogliono distinguere dal resto della liquidità che in questi giorni è stata messa a disposizione degli operatori del settore agricolo. «La domanda per il prestito spiega Borriello – va fatta tramite il portale dell`Ismea: bisogna allegare l`ultima dichiarazione Iva, un documento di identità e un`autocertificazione per dichiarare che la crisi di liquidità è dovuta al Covid-19. Poi viene fatta la visura presso la Centrale rischi di Banca d`Italia, ed entro una settimana l`esito dell`istruttoria è pronto».
Questo fondo è nato pensando soprattutto al settore florovivaistico e alla pesca, le cui produzioni sono tra le più deperibili e stanno subendo più di altre la chiusura di alcuni canali commerciali. «Ci siamo ispirati alla cambiale agraria inventata nel 1928. Se il Governo è lungimirante, su questa misura potrebbe mettere altre risorse» dice Borriello, che proprio in questi giorni si è dimesso da capo di Gabinetto del ministero delle Politiche agricole, dove era arrivato soltanto poche settimane fa, a fine gennaio. E proprio i tempi della liquidità sono oggi una delle frustrazioni più grosse anche degli imprenditori agricoli.
Ieri la Confederazione dei produttori agricoli Copagri ha lanciato un duro j`accuse contro il sistema delle banche e contro le farraginosità con cui il Dl Liquidità apre i cordoni del credito agli imprenditori agricoli. Nel suo comunicato Copagri «esprime preoccupazione e sconcerto per le segnalazioni che arrivano dai nostri associati, i quali riferiscono di gravi problematiche legate all`erogazione dei prestiti a garanzia assoluta dello Stato previsti dal Dl 23/202o». I famosi 25mila euro con garanzia pubblica al 100% e procedure semplificate, insomma, che semplificate non sono affatto.
Fonte: Il Sole 24 Ore