Chiuso un bando tra prestiti e capitale. L’ente del ministero dell’Agricoltura per stimolare la crescita delle imprese vara un nuovo round di finanziamenti.
Sembrano (e sono) tanti 100 milioni di euro, ma nell’Italia agroindustriale ne servono ancora di più per accompagnare la crescita delle piccole e medie aziende che vogliono incrementare la produzione e affrontare nuovi mercati.
C’è chi vuole sviluppare nuovi business, aprire filiali all’estero, comprare terreni in altre regioni o magari trasformare un palazzo abbandonato in centro città in vertical farming.
Per gli imprenditori il muro delle banche é però spesso un ostacolo e comunque gli alti tassi sono attualmente proibitivi. Così, in appena quatto mesi, l’ultimo bando di Ismea Investe riservato a società di capitali del settore agroalimentare ha ricevuto richieste per 200 milioni di euro, esattamente il doppio della disponibilità originaria di 100 milioni.
Visto il successo dell’iniziativa, chiusa il 31 marzo, a Viale Liegi, sede dell’ente pubblico che fa capo al Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, stanno già lavorando per approntare un nuovo bando, che prevedibilmente dovrebbe essere pubblicato a fine 2023.
Indiscrezioni indicano una dotazione finanziaria di altri 100 milioni. Che nella realtà diventeranno almeno li doppio, perché chi riceve il finanziamento deve investire altrettanto o di più. L’intervento non sarà utilizzabile per finanziare l’uscita di soci o la ristrutturazione del debito, essendo mirato proprio allo sviluppo ulteriore di aziende sane.
L’ultimo bando prevedeva investimenti tra i 2 e i 20 milioni di euro, sotto forma di finanziamento, prestito partecipativo, acquisto di azioni, prestito mezzanino, sottoscrizione di obbligazioni.
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Fonte: Il Messaggero