Panorama
“Le crisi, per quanto lunghe, prima o poi finiscono. E l’Italia per noi ha un enorme potanziale. Quindi, prendi coraggio e investi”. A sentire queste parole, Roberto Masi, 48 ann, amministratore delegato della McDonald’s italiana, provò una grande e qualche brivido di paura: Tim Fenton, numero due della più grande catena mondiale di fast food, gli stava dicendo che non solo il suo piano era stato approvato dai grandi capi di Chicago, ma anzi doveva osare di più. Ed è così che un atto di fiducia verso il nostro paese si è trasformato in un investimento da 500 milioni di euro da qui a tre anni, con l’apertura di 120 nuovi ristoranti e l’assunzione di oltre 3mila persone, di cui circa la metà al Centro-Sud. Una scelta controcorrente in un’Italia ripiegata su se stessa, che verrà accompagnata a aprtire dal 30 dicembreda una campagna pubblicitaria (da 3 mln di euro) altrettanto anomala, almeno per i canoni di McDonald’s: invece di parlare di un nuovo panino, gli spot girati in questi giorni dal premio Oscar Gabriele Salvatores useranno alcuni dipendenti come testimonial.