Internet per tutto, anche per l’agroalimentare. Non è esattamente così, ma che il web giochi ormai una parte fondamentale nel mercato del cibo, è cosa risaputa. Non siamo alla digitalizzazione degli alimenti (ci mancherebbe altro) ma la Rete conta molto sulle possibilità di crescita dei prodotti, e quindi sui bilanci delle imprese. E anche in questi casi, ciò che conta non è solo il prezzo e la qualità del prodotto, ma anche la sua immagine, il “nome” che lo accompagna, la sua reputazione.
Frontiera ancora relativamente nuova per le imprese agroalimentari, nuovissima di fatto per quelle agricole, il web deve essere però compreso a fondo per essere “usato” bene e con accortezza. In questa direzione proprio in questi giorni, è arrivata ad aiutare produttori e consumatori una indagine condotta dalla Fondazione Qualivita sulla diffusione e reputazione digitale delle DOP e IGP italiane nel mondo.
Una ricerca che conferma – numeri alla mano – che il nostro Paese è davvero ai primi posti. Lo studio è frutto di un progetto durato nove mesi, durante i quali la sono stati indagati sia la capacità dei prodotti DOP e IGP italiani di generare conversazioni online, sia l’insieme delle azioni web e di digital marketing (promozione via Internet), attuate dai Consorzi di tutela. Per capire la dimensione della presenza delle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane certificate Dop e lgp, basta pensare che l’indagine ha preso in considerazione oltre 6.500 contenuti al giorno veicolati su blog, forum, siti di notizie, social network in tutto il mondo, con oltre la metà delle conversazioni all’estero (55%), soprattutto negli Usa (26%), e con più di 100.000 utenti ingaggiati quotidianamente.
Fonte: Il Cittadino di Lodi