Tra i compiti principali dell’agricoltura di precisione spiccano la conservazione delle risorse naturali e il ripristino degli ecosistemi. Con la popolazione mondiale in continua crescita sarà decisivo incrementare le rese a parità di terreno coltivato
Il 67% di tutto l’agritech – più o meno due tecnologie su tre – ha come obiettivo la riduzione dell’impatto ambientale dell’agricoltura per preservare le risorse naturali e ripristinare gli ecosistemi.
Lo sostiene una recente ricerca dell’Invernizzi Agrilab, il centro di ricerca avanzato sull’agribusiness della Sda Bocconi, che ha mappato una novantina tra applicazioni e nuove tecnologie recentemente introdotte nel settore.
La conservazione del suolo, quindi, risulta trai compiti principali dell’agricoltura di precisione. Al secondo posto, tra le finalità dell’agritech, c’è l’aumento della produttività: il 56% delle innovazioni – una su due – mira ad accrescere le rese a parità di suolo coltivato, con l’obiettivo di garantire la sicurezza alimentare di una popolazione mondiale sempre più in aumento.
Infine, circa il 33% delle innovazioni identificate – una su tre – punta invece ad aumentare la resilienza dell’agricoltura ai crescenti cambiamenti climatici.
Conservazione del suolo, aumento della produttività, resistenza al climate change: sono questi i principali driver di crescita di un settore, quelle delle tecnologie per l’agricoltura, che nel 2021 – secondo i dati Agfunder ha superato a livello mondiale i 53 miliardi di dollari di investimenti.
Per Vitaliano Fiorillo, direttore dell’Agrilab della Sda Bocconi, nel mare magnum delle nuove tecnologie per l’agricoltura ce ne sono alcune il cui impatto sarà maggiore: “Penso per esempio a tutte le tecnologie per l’irrigazione di precisione – spiega – oppure a quelle per la fertilizzazione organica, sempre di precisione.
Gli obiettivi di sostenibilità ci impongono una riduzione della chimica in campo: disporre delle tecnologie per iniettare i biofertilizzanti nei primi strati di terreno, ottimizzandone l’uso, sarà sempre più fondamentale. Quanto al fabbisogno idrico, invece, è importante non solo avere gli strumenti per utilizzare meno acqua, ma anche disporre di colture che resistono meglio alla siccità o alle inondazioni, e in questo senso un grande aiuto potrebbe potenzialmente arrivare dalle Ngt, le nuove biotecnologie alternative agli Ogm, una volta che la loro conoscenza verrà approfondita”.
[…]
Fonte: Sole 24 Ore