Incredulità e preoccupazione: sono i due sentimenti che gli imprenditori italiani manifestano dopo la minaccia americana di imporre dazi fino al 100% su 90 prodotti importati, di cui 75 Indicazioni Geografiche o preparati alimentari. Un documento del Dipartimento Usa per il Commercio (Ustr) risalente alla fine dello scorso anno fa riferimento a due liste sotto osservazione. La prima comprende 80 prodotti “monitorati” su cui possono scattare aumenti di dazi fino al 100 per cento. La seconda è una lista di prodotti europei già sottoposti a dazi. C’è solo l’imbarazzo della scelta: dai prosciutti alla Vespa, dai fiori alle cipolle, dal tessile ai succhi di frutta e al pomodoro in qualsivoglia versione. Non si fa (almeno per ora) cenno a pasta, mozzarella, olio e vino, ma l’allarme è scattato anche in questi comparti.
Prodotti a base di carne. «Siamo preoccupatissimi esordisce Vittore Beretta, presidente dell’omonimo gruppo degli insaccati -. Abbiamo negli Stati Uniti due stabilimenti produttivi ma che non ci mettono al riparo dagli inasprimenti dei dazi. Le specialità italiane, dal Prosciutto di Parma DOP al Prosciutto di San Daniele DOP, dobbiamo produrle necessariamente nel nostro Paese: sono prodotti a Denominazione». Per il gruppo Beretta gli Stati Uniti generano il 2o% del fatturaio: sarebbe a dire 100 milioni di euro di salumi a rischio dazio. «Spero che l’amministrazione americana non introduca i dazi, aggiunge Beretta – ma se lo facesse è facile intuire che ci sarebbero delle ritorsioni europee. Il paradosso è che, recentemente, sono stati proprio gli americani a spingere per le sanzioni commerciali alla Russia. E ora diventano protezionisti con gli europei».
Consorzi di tutela DOP e IGP Campani. L’effetto-annuncio del presidente Trump sull’aumento dei dazi per alcuni prodotti-bandiera dell’Europa getta nel panico soprattutto il mondo dell’agroalimentare di qualità «made in Campania», che però è pronto a reagire e a chiedere misure contro il dilagante «Italian sounding» negli Usa, ovvero l’emulazione dei prodotti del Belpaese. Leo Bertozzi è il segretario generale dell’associazione Aicig, che raggruppa 60 Consorzi di tutela dei prodotti agroalimentari di qualità, Denominazioni che vantano 13,4 miliardi di euro al consumo, secondo l’ultimo Rapporto Ismea-Qualivita. Da una prima stima dell’associazione, in fumo andrebbero circa 700 milioni di export, di cui oltre 200 milioni solo nel Mezzogiorno: in primis il Pomodoro di San Marzano DOP e a seguire la Mozzarella di Bufala Campana DOP.
Fonte: Rassegna Stampa (Il Sole 24 Ore – Il Mattino)
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