Il Sole 24 Ore
Il Trentodoc apre una breccia sul mercato internazionale. L’anno scorso le vendite all’estero di Ferrari sono balzate del 25%. In Svezia hanno scoperto il Ferrari Brut dopo l’arrivo sugli, scaffali dei 300 negozi del monopolio svedese. Un lavoro faticoso e in salita quello delle bollicine del metodo classico, ma efficace a giudicare dai buoni risultati maturati in Germania, Giappone e Stati Uniti. «Oggi l’export è salito al 13% del fatturato – precisa Matteo Lunelli, presidente delle Cantine Ferrari – e nel primo semestre dell’2013 è cresciuto a due cifre. E siamo ancora in fase d’investimento: stiamo costruendo una rete di distribuzione mondiale e spingiamo al massimo sul concetto di qualità-sostenibilità: uve di eccellenza, senza diserbanti, erbicidi o acaricidi». Lo spumante italiano riscuote grande successo nel mondo anche se si tratta di bollicine a prezzi contenuti, per lo più Prosecco e Asti. C’è “spazio anche per le bollicine d’eccellenza?«Lo stiamo dimostrando – ribadisce Lunelli – nel primo semestre abbiamo realizzato anche un fatturato in Cina: mezzo milione di euro. P,iccoloma crescerà. Sullo spazio non ci sono dubbi: il Trentodoc rappresenta appena 20 milioni di bottiglie contro le 300 dello champagne».