Gazzetta di Modena
Sono i prodotti emiliano romagnoli quelli più colpiti dall’aumento delle frodi alimentari in Italia: negli ultimi cinque anni sono più che triplicate, con un incremento record del 248 per cento del valore di cibi e bevande sequestrati perché adulterati, contraffatti o falsificati. «Nel mirino dei truffatori e dei falsificatori – ha detto Coldiretti – ci sono prodotti dell’Emilia Romagna sia a denominazione di origine come il Parmigiano Reggiano DOP, il Prosciutto di Parma DOP e il Prosciutto di Modena DOP, il Riso del Delta del Po IGP, l’Aglio di Voghiera DOP, sia prodotti meno blasonati, come il pomodoro, il latte a lunga conservazione e le patate, oggetto queste ultime di una recente denuncia per prodotto d’importazione». Coldiretti sottolinea la decisione annunciata dal ministro della salute, Beatrice Lorenzin, che ha accolto la richiesta presentata dal presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo, di togliere il segreto e di rendere pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero, anche per combattere inganni e sofisticazioni. «La decisione del ministro – ha detto il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – è anche il risultato della grande battaglia che Coldiretti ha svolto con manifestazioni al Brennero e a Reggio Emilia per denunciare il flusso di prodotti alimentari anonimi. Gli ottimi risultati dell’attività dei Nas confermano l’efficacia del sistema di controlli in Italia e tali controlli non possono che essere agevolati da una maggiore trasparenza dei flussi delle importazioni agroalimentari».
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