Nel Ferrarese gli agricoltori hanno cominciato ad abbattere le piante
Il raccolto è crollato del 70% In 10 anni sparito il 30% delle superfici piantate a peri
Sui peri del Ferrarese l’alluvione di maggio è stata solo l’ultima delle catastrofi che si sono abbattute. Prima c’erano state le gelate, e prima ancora le siccità estive, le grandinate e l’invasione della cimice asiatica. Sono cinque anni che i coltivatori non conoscono requie. Quest’anno il raccolto di pere nella provincia è crollato del 70%, così in molti hanno gettato la spugna e hanno cominciato ad abbattere gli alberi.
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Il grido d’allarme si è levato con forza da tutte le associazioni agricole nazionali. Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, ha scritto una lettera al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Cia Agricoltori e Confagricoltura hanno organizzato manifestazioni per denunciare la crisi del comparto.
Il gesto di protesta più forte è arrivato la scorsa settimana dalle organizzazioni dei produttori di pere più rappresentative dell’Emilia-Romagna: Unapera, OI Pera e il Consorzio di tutela della pera dell’Emilia-Romagna IGP hanno ritirato la loro partecipazione a Futurpera, la principale fiera internazionale del comparto.
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Fonte: Il Sole 24 Ore