Italia Oggi
Il mercato alimentare cinese crescerà a tasso del 10,9% entro il 2015. La muraglia cinese resta, però, ancora inespugnabile per le imprese italiane che faticano a cogliere le enormi potenzialità di un mercato tutto da scoprire: la Cina resta al 18° posto tra le aree di sbocco del food&drink italiano. E anche se l’export di prodotti agroalimentari nazionali cresce e raddoppia di anno in anno (il 2013 ha segnato un +7,5% sul 2012), gli spazi da coprire sono ancora ampi. I dati presentati dal vicepresidente di Federalimentare Annibale Pancrazio al workshop «L’export agroalimentare verso la Cina» organizzato, a Roma, da Fondazione Italia Cina, Fe derazione Asia Trading Project con il patrocinio della Camera di commercio italo cinese confermano le prospettive di crescita per le imprese italiane. L’export 2013 di prodotti nazionali ha raggiunto quota 275,6 milioni di euro, con il vino in testa come prodotto più esportato, seguito dalle carni lavorate, oli e grassi vegetali e prodotti da forno. Le importazioni di materie prime cinesi, invece, sono calate del 13% e hanno raggiunto quota 165,3 min (pesce, crostacei, frutta e ortaggi).