Ismea e Qualivita fotografano i contratti di lavoro generati dalle produzioni DOP, IGP e STG
Valore della produzione oltre i 20 mld. Export a quota 11,6
Se è vero che la caratteristica principale della Dop Economy è il forte legame con i territori, su di essi, e grazie ad essi, si genera non solo un importante valore economico, ma un altrettanto forte valore sociale: sono, infatti, 890 mila i contratti di lavoro che complessivamente girano attorno alle filiere IG tra la fase agricola, che ne conta circa 580mila, e la fase di trasformazione che ne conta 310mila.
L’impatto sull’occupazione è stato fotografato per la prima volta dal XXI Rapporto Ismea-Qualivita, presentato a Roma in collaborazione con Origin Italia, che analizza i valori economici e produttivi delle produzioni DOP, IGP, STG.
Incrociando diverse banche dati esterne all’istituto, le stime hanno individuato in 430 mila i rapporti di lavoro a tempo determinato, di cui 211 mila nel vino e 219 nel cibo, e 50 mila a tempo indeterminato (20 mila nel vino e 30 nel cibo), a cui vanno aggiunti circa 100mila lavoratori autonomi. La filiera industriale, invece, genera oltre 250 mila rapporti a tempo indeterminato (210mila nel vino e 43mila nel cibo) e 60mila a tempo determinato o stagionali (15mila nel vino e 45mila nel cibo).
Lavoro che genera un valore economico in crescita, nonostante l’impatto del climate change (si veda anche ItaliaOggi del 13/12/2023) abbia prodotto effetti che i 296 consorzi di tutela autorizzati dal Masaf hanno individuato in: siccità, innalzamento delle tempe- rature, alterazione dei microclimi, grandine e alluvioni.
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Fonte: Italia Oggi