Corriere dell’Umbria
I primi tre mesi dell’anno regalano all’intero comparto notizie esaltanti. Dopo gli ottimi dati 2012 c’è ancora un made in Italy che non teme la crisi vino italiano riesce a guadagnare la fiducia del consumatore globale, consolidando il ruolo di prodotto simbolo del settore alimentare e del made in Italy. La crescita dei primi tre mesi dell’anno sfiora il 10% (+9,8%), superando la soglia di 1,1 miliardi di euro, mentre i volumi mostrano una leggera flessione passando da 4,8 a 4,7 milioni di ettolitri (-1,9%). Questo il dato più significativo dell’elaborazione effettuata dal Centro studi Assoenologi, organizzazione nazionale dei tecnici del settore vitivinicolo. Per quanto attiene alle tipologie, la caratteristica principale di questi primi dati risiede nella crescita dei valori unitari esportati piuttosto che nell’espansione dei volumi. Solo gli spumanti mostrano una crescita in volume del bottiglia rompe la soglia dei 3 euro/litro con un valore di 3,13 euro/litro, pari a +9,1% rispetto al 2012.