Il Sole 24 Ore
Il vino spagnolo rischia di diventare «made in Italy». A lanciare un vero e proprio allarme-nazionalizzazione le organizzazioni agricole secondo cui i surplus 2013 di Madrid stanno invadendo il mercato italiano e comunitario del vino. Le prime perplessità emergono dall’analisi della congiuntura. Infatti nonostante nel 2014 si stia registrando una produzione in calo (si prevede un -15% in Italia, in Spagna un -26% rispetto all’annata record 2013 mentre in Francia si sono ridimensionate le prime entusiastiche stime) non si registra alcun contraccolpo sul fronte delle quotazioni che invece restano ferme al palo. L’attenzione così si è subito diretta verso la superproduzione registrata da Madrid lo scorso anno
(quando furono prodotti oltre 50 milioni di ettolitri) che hanno ingolfato le cantine iberiche e ora stanno compensando il “buco” d’offerta europeo. Il boom produttivo del 2013 aveva spinto nei mesi scorsi il ministero dell’Agricoltura spagnolo a studiare un intervento di distillazione obbligatoria a prezzi di molto inferiori a quelli di mercato. Tuttavia, il solo annuncio di una misura anticrisi (il provvedimento è stato poi ritirato in zona Cesarini) ha spinto le cantine iberiche nelle scorse settimane a svendere il prodotto in giacenza invadendo così il mercato europeo.