Sono stati i ministri della Cultura di Canada, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna e Usa ospitati dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, a brindare all’incontro del primo G7 della cultura in programma ieri a Firenze con il Vino Nobile di Montepulciano DOP. La prima Docg italiana è infatti la denominazione scelta dall’organizzazione come vino di questo grande appuntamento per accompagnare il menu della cena di gala in programma ieri sera a Palazzo Vecchio. Erano presenti, inoltre, il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni e anche il commissario europeo per la cultura Tibor Navracsis con il segretario generale dell’Uriesco Irma Bokova, oltre al sindaco di Firenze, Dario Nardella. “Una grande occasione per la nostra denominazione di poter raccontare anche a tavola la cultura – spiega il presidente del Consorzio del Vino Nobile, Andrea Natalini – perché il vino italiano è cultura e a Montepulciano più che mai visto che da sempre il vino ha accompagnato la storia della nostra città”.
Il Consorzio ha portato una ampia rappresentativa di etichette dei propri associati, destinate ad essere degustate non solo dai protagonisti del G7, ma anche da illustri personaggi che sono stati chiamati a partecipare già dal pomeriggio di ieri, quando nel salone dei Cinquecento si è esibita l’orchestra del Maggio musicale fiorentino, diretta dal maestro Riccardo Muti. Il G7 della cultura è stato fortemente voluto dagli organizzatori e in questi due giorni, ieri e oggi, in cui si parlerà di cultura, di arte, di strategie internazionali per combatte re, ad esempio, il traffico delle opere d’arte. Anche per questo è stata scelta Firenze, città d’ar te tra le più apprezzate al mondo. La cultura come detto sarà portata anche in tavola con la cena di gala e i vini messi a disposizione dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano.
Una bella vetrina, quella di ieri sera, che ha ribadito l’impegno del Consorzio nella spinta dei mercati anche internazionali che nel 2016 hanno rappresentato il 78% dell’export tra Europa e paesi extra Unione europea. La Germania è il primo mercato del Nobile con il 46% della quota esportazioni. Il Vino Nobile è apprezzato anche in Svizzera dove raggiunge il 16 per cento. Il dato più significativo arriva ancora una volta dagli Stati Uniti che segnano una crescita rispetto al precedente anno (+ 1%) arrivando nel 2016 arrivando a rappresentare il 21 per cento dell’export del Nobile. Successo anche per i mercati asiatici ed extra Unione europea, con oltre il 7 per cento delle esportazioni. Un successo e un’interesse crescente, dovuti all’eccellenza del Vino Nobile e alla sua appropriata promozione.
Fonte: Corriere di Siena