Parla la neo presidente di Federvini, che rappresenta 340 mila aziende e oltre un milione di addetti “Puntare sui mercati dove cresce l’e-commerce”
Forte il crollo ma altrettanto forte il rimbalzo. Si tornerà a brindare allegramente quando si parla di vini e spiriti con il conseguente rialzo (attesissimo) per un settore che molto ha risentito della pandemia e delle chiusure. A raccontare cosa succede in un campo che ci percepisce eccellenti in tutto il mondo c’è una donna, fresca di nomina, ed è Micaela Pallini eletta presidente di Federvini alla fine di maggio assieme a Albiera Antinori neo presidente del Gruppo Vini.
La Pallini traccia un quadro di un comparto fatto di 340 mila aziende, un milione di addetti e un fatturato che (tra diretto e indiretto) vale circa il 2% del Pil nazionale: «La pandemia ha impattato in modo drammatico nel settore a causa delle chiusure e dal rallentamento delle esportazioni, le vendite di spiriti e vini nel 2020 (attraverso il canale Ho.Re.Ca) hanno registrato in Italia ricavi minori per circa un miliardo e 250 milioni di euro mentre le esportazioni sono diminuite per 261 milioni di euro per una perdita complessiva dei ricavi pari a un miliardo e 500 milioni». Un andamento cosi negativo che è stato compensato solo in minima parte dalle vendite attraverso altri canali.
Cosa si aspetta dunque dal governo Draghi chi lavora nel settore?
«La ripartenza delle attività legate al fuori casa- aggiunge Pallini – e la riattivazione dei flussi turistici rappresentano la condizione irrinunciabile di ogni seria ripresa economica dei nostri comparti. A prescindere dal Covid però l’Italia non è riuscita ad investire e questo crea dei buchi enormi anche sui macchinari legati all’industria delle produzioni di eccellenza, certo ci sono delle previsioni di rimbalzo che fanno ben sperare». E ancora: «C’è stato un blocco della filiera con conseguente mancanza della forza lavoro e naturalmente l’impossibilità di consumare fuori casa ha fatto il resto, basti pensare che più del 50% consumo avviene fuori dalle mura domestiche».
Fonte: AFFARI&FINANZA