Fra le diverse evoluzioni legate all’affermarsi delle dinamiche globali di mercato, una delle più evidenti è quella che riguarda la “crisi reputazionale” dei beni generici agli occhi dei consumatori, che garantisce un vantaggio ai prodotti con un chiaro riferimento geografico. La competizione nei mercati internazionali, soprattutto nel settore Food, vede le aziende utilizzare strategie di marketing che sempre con maggiore frequenza fanno leva sul Country of Origin Effect, nei confronti di consumatori che dimostrano una crescente sensibilità per la provenienza dei prodotti. Ecco perciò che in risposta all’Economia Globale, va prendendo sempre più forza quella che possiamo definire una “Economia Geografica”, che ha come driver l’origine del prodotto che fa leva sul concetto di “made in”. E se è vero che i prodotti di origine si affermano sul mercato proprio perché portatori di una serie di caratteristiche che discendono dal loro stretto legame con il territorio, in questo senso il brand Toscana conferisce ai beni agroalimentari un valore particolarmente forte, derivante da una moltitudine di fattori immateriali che caratterizzano il territorio toscano e ne determinano l’identità, la fama e l’unicità.
Lo studio della Fondazione Qualivita, presentato in occasione di Buyfood Toscana ai buyer internazionali, riporta un’analisi degli aspetti più rilevanti che contribuiscono a determinare il brand Toscana nell’agroalimentare, attraverso una “tassonomia dei valori” che coinvolge agricoltura, turismo, patrimonio culturale, ambiente, benessere e cucina. Un brand legato ai prodotti DOP IGP della regione che ha un forte appeal per gli importatori di tutto il mondo, nel momento in cui può garantire il riconoscimento di un premium price, un’alta rotazione sugli scaffali e la possibilità di realizzare campagne di promozione “legali” particolarmente efficaci.
A cura di Cesare Mazzetti, presidente Fondazione Qualivita
Fonte: Consortium 2019/03