Trasformati DOP IGP : secondo il primo studio sul tema di Qualivita ci sono spazi per far crescere filiere virtuose, collaborazioni, destagionalizzare i prodotti e combattere l’italian sounding
Nel mercato sono presenti 13.000 prodotti alimentari trasformati con ingredienti italiani DOP IGP. Un valore, quello delle denominazioni geografiche destinate alla trasformazione, di 260 milioni di euro e che supera un miliardo di euro stimato per l’industria e l’artigianato alimentare. Le imprese coinvolte sul territorio nazionale sono 1.600 imprese, e il futuro è tutto da costruire.
Un valore infatti che è anche un’opportunità: per far crescere collaborazioni virtuose, filiere, combattere l’italian sounding e destagionalizzare molti prodotti, ad esempio nel comparto ortofrutta.
Era dedicato a questi temi la prima ricerca sui prodotti alimentari trasformati “DOP IGP valore trasformati” realizzata da Fondazione Qualivita, con il supporto del ministero delle Politiche agricole. L’obiettivo dello studio: analizzare il segmento dei prodotti trasformati con ingredienti caratterizzanti delle filiere italiane a indicazione geografica protetta.
Si tratta del primo studio completo sul fenomeno, realizzato “perché riteniamo che rappresenti una via di crescita strategica per le produzioni territoriali di qualità” ha sottolineato Cesare Mazzetti, presidente della Fondazione Qualivita.
I risultati parlano chiaro: 68% Consorzi di tutela “attivi” che hanno concesso l’autorizzazione all’uso della IG come ingrediente. Nel complesso si contano 13.000 autorizzazioni rilasciate negli anni dai Consorzi e dal Mipaaf, di cui 4.600 attive nel 2020 che coinvolgono circa 1.600 imprese della trasformazione. Una fotografia che apre a scenari di espansione (…).
Per i Consorzi si aprono nuove opportunità, ma è importante anche capire come gestire la strategia da protagonisti. Ancora oggi, la comunicazione in questo senso e gli iter per ottenere l’autorizzazione per realizzare trasformati con ingredienti Ig è frammentata e non sempre chiara.
La ricerca di Qualivita, come ha sottolineato il direttore Mauro Rosati “ci indica che dobbiamo costruire sinergie ancora più strutturate fra i comparti per rendere più efficaci le filiere, dare maggiori garanzie a consumatori e imprese e cogliere appieno le possibilità dei “trasformati di qualità”.
Fonte: repubblica.it