Non solo Alba, in Piemonte, o Acqualagna, nelle Marche. Il tartufo – il prezioso tubero conosciuto già dai sumeri e dai greci, e celebrato perfino da Lord Byron che era uso conservarne uno sulla scrivania per destare la sua creatività – impreziosisce anche i monti e le colline della Calabria. Otto specie diverse, fra cui il celebrato tartufo bianco. Un «tesoro» nascosto. Gelosamente custodito dai pochissimi intenditori. Ma nel momento in cui l’enogastronomia italiana raggiunge livelli straordinari e diventa autentico volano del turismo, un gioiello così raro non poteva restare… segreto. Così il tartufo di Calabri a prova a vivere la sua fortunata stagione, grazie all’opera di valorizzazione intrapresa dal raffinato agriturismo «La Rosa nel Bicchiere» di Soveria Mannelli, un piccolo paradiso rurale gestito dalla famiglia Rubbettino, la stessa della nota casa editrice, storia di successo del Mezzogiorno. Una scommessa nella scommessa, dunque.
Fonte: Avvenire