Gestione della DOP, promozione sui mercati esteri e nuove regole di produzione, all’ordine del giorno dell’ultimo consiglio di amministrazione del Consorzio del Soave (190 produttori, 50 imbottigliatori, 7mila ettari di vigne). Per tutelare il valore dell’imbottigliato, già dalla prossima vendemmia, si prevede la riduzione delle rese per il Soave DOP da 150 a 120 quintali per ettaro e per il Soave Classico da 140 a HO quintali per ettaro. La scelta è stata condivisa dalle aziende e ricalca un’analoga decisione presa nel 2009, con la quale si è conseguito nel triennio successivo un equilibrio produttivo e una gestione virtuosa di sfaso e imbottigliato. Sono comunque previste alcune deroghe per non penalizzare le aziende virtuose che operano lungo tutta la filiera dalla vignaallabottiglia. L’indicazione che viene dal cda sarà condivisa nei prossimi giorni con le associazioni di categoria del mondo agricolo.
«Il Soave», evidenzia il presidente del Consorzio, Arturo Stocchetti, «consolida le posizioni in termini di volumi e valori ma il comprensorio ha una potenzialità che ha costante bisogno di moniPer il Doc si scende a 120 quintali per ettaro, 110 per il Classico Stocchetti: «Serve equilibrio tra produzione e mercato» toraggio e di controllo. In questi momenti occorre rispondere al mercato con misure adeguate, per non abbattere il valore del vino». I rossi possono rimanere più a lungo nelle cantine. Anche per gli spumanti esistono processi che consentono l’allungamento della vita e l’immissione sul mercato tutelando le quotazioni dell’imbottigliato. Non succede altrettanto per i bianchi. «Abbiamo scelto quindi l’unico strumento applicabile, già usato dalle principali denominazioni italiane, per recuperare l’equilibrio tra produzione e mercato, sostanzialmente stabile, a difesa del valore della doc», completa il presidente. L’Osservatorio economico del Consorzio ha segnalato infatti che a giugno 2016 i trend di vendita si sono allineati con l’anno precedente.
Spicca in cima alla lista il Soave DOP con 22milioni di bottiglie (42 milioni nell’anno) seguito a ruota dal Soave Classico che si attesta sui 6,5 milioni (12 milioni nei 12 mesi), a fronte di un complessivo di circa 56 milioni di bottiglie. Il cda del Consorzio ha affrontato anche il tema della promozione sui mercati esteri, orientata a valorizzare gli sbocchi di Usa e Giappone. All’ordine del giorno, infine, le nuove regole che condurranno ad una semplificazione della denominazione, con l’elim inazione della sotto-zona Colli Scaligeri e la riqualificazione del Soave Superiore DOP.
Fonte: L’Arena