Mauro Rosati, Direttore della Fondazione Qualivita e di Origin Italia, interviene in occasione della Conferenza FAO dal 18 al 21 febbraio
Da “nicchia” di prodotti di qualità per consumatori premium a modello di sviluppo territoriale osservato con attenzione anche nei paesi di sviluppo. È la positiva parabola dei prodotti DOP e IGP che nel giro di un trentennio sono passati dall`essere eccezione a regola.
La “Dop economy” in Italia, paese capofila in Europa insieme alla Francia, vale oltre 20 miliardi di euro di fatturato al consumo (di cui 11,6 miliardi all`estero) e coinvolge a vario titolo circa 85omila occupati.
Per tutti questi motivi il sistema dei prodotti Dop e Igp sarà al centro della seconda conferenza “Prospettive mondiali sulle Indicazioni geografiche” dalla FAO presso la propria sede di Roma (dal 18 al 21 febbraio) e organizzata con il MASAF, Origin Italia e Fondazione Qualivita. Alla conferenza prenderanno parte 400 delegati da 47 paesi.
«Fino a non moltissimi anni fa – ha commentato il direttore della Fondazione Qualivita, Mauro Rosati – ricordo che conferenze di questo tipo vedevano non più di. Le indicazioni geografiche al mondo sono 16.500 (7mila in Cina, 4mila in Asia, 429 in Oceania) ritori d`origine. Tutti elementi di grande appeal in particolare per i paesi, dal Sudamerica all`Africa e all`Asia, desiderosi di coinvolgere nella loro parabola di sviluppo anche le comunità più remote e rurali. Senza dimenticare i positivi riflessi delle produzioni agroalimentari di qualità su sostenibilità, innovazione e cooperazione internazionale»
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Fonte: Il Sole 24 Ore