L’Unità
La ricetta per superare la crisi economica e sostenere la ripresa è complessa e l’agenda del prossimo governo sarà necessariamente densa di sfide. Tra queste, quella di costruire una prospettiva di crescita basata sulla valorizzazione di conoscenze, saperi, risorse dei nostri territori. Un asse centrale nel programma di Pier Luigi Bersani e al quale il sistema agroalimentare nazionale può dare un contributo decisivo. Sul fronte della crescita, per i valori espressi e soprattutto per quelli ancora inespressi dal tessuto produttivo. Il nostro settore agroalimentare è oggi primo per importanza economica e il suo potenziale è frenato da debolezze strutturali e organizzative il cui superamento consentirebbe di valorizzare appieno lo straordinario lavoro di milioni di agricoltori, consorzi e trasformatori, che fanno made in Italy. Sul fronte della coesione territoriale, per la capacità di generare vitalità sociale ed economica nelle aree rurali e per essere stato uno dei pochi freni all’allarmante divario tra Mezzogiorno e resto d’Italia. La fotografia di questa crisi ci consegna un Meridione a rischio desertificazione industriale, dove il Pil è fermo da dieci anni e il tasso di disoccupazione vicino al 20%. Solo l’agricoltura regge, anzi spesso cresce. Sul fronte della sostenibilità, per il rapporto strettissimo tra presenza dell’attività agricola e tutela dell’ambiente e del paesaggio, ambito che offre contenuti alla nostra visione di sostenibilità, alimentando il filone della green economy.