Il Peperone di Senise IGP, fresco, essiccato o in polvere è conosciuto per le sue proprietà organolettiche non soltanto in Basilicata. Recenti studi ne hanno,infatti,messo in risalto i pregi. «Devo dire con soddisfazione – spiega il presidente del consorzio tutela del prodotto IGP, Antonio Gazzaneo – che il peperone rosso di Senise è arrivato negli ultimi tempi anche in Giappone. Ciò, ovviamente, premia il lavoro svolto dai nostri 27 orticoltori impegnati nella coltivazione dell’ortaggio. E ora si pensa di estendere il perimetro di coltivazione a parecchi Comuni delle valli del Sinni, Sarmento e Agri».
Nel disciplinare di produzione del Peperone di Senise IGP, infatti, sono individuate aree golenali limitrofe comprese nella valle del Sinni (Francavilla in Sinni e Chiaromonte), del Basso Sinni (Colobraro,Valsinni,Tursi), della valle del Sarmento (Noepoli e San Giorgio Lucano) e della valle dell’Agri (Sant’Arcangelo,Roccanova,Tursi,Montalbano Jonico e Craco). «Attualmente – ha aggiunto Gazzaneo – sono 50 gli ettari nel solo agro di Senise coltivati per la produzione del Peperone di Senise IGP. Se tutto va per il verso giusto dal punto di vista climatico, 250 i quintali annui prodotti in un ettaro di terreno». Molto richiesto sui mercati anche il peperoncino piccante («cancaricchio» o «diavolicchio» con cui si prepara l’«olio santo») che spesso «fa piangere» chi lo gusta per la prima volta. Da tutti viene definito «lo spazzino delle arterie».
Fonte: La Gazzetta della Basilicata