Gazzetta di Modena
Il Lambrusco ha voglia di raccontarsi e le guide più importanti del settore enologico han no già colto il segnale di cambiamento di questi ultimi anni, ora si deve fare comunicazione “Urbi et Orbi” spiegando al mondo intero l’identità, la qualità e la crescita, tra le differenze dei diversi lambrusco. Nell’immaginario collettivo resta un vino rosso frizzate ma in realtà è un vino di territori, suddiviso in diversi vitigni con identità differenti. Un buon vino nasce dal vigneto, quindi dal territorio, a Modena attraverso consorzi, Cantine e specialisti di settore si lavora in un percorso comune per spiegare che non basta la dicitura Lambrusco in etichetta per avere la certezza di bere realmente un lambrusco, spesso fuori dai confini nazionali, si trovano bottiglie di “Lambrusco” dalle provenienze più stravaganti come il Lambrusco di Puglia o del Trentino o assurde bevande dalla gradazione ridicola proveniente dal mercato anglosassone. L’unico modo per salvaguardare vino e territorio è attraverso le DOP non stanchiamoci di raccontarci attraverso il “Vino Nostrum”.