Il Riso del Delta del Po IGP è un prodotto di altissima qualità che cresce nella zona deltizia caratterizzata da una cella climatica particolare, terreni fertili vicini al mare, e un ambiente incontaminato immerso all’interno del Parco Naturale del Delta del Po. Ora la sfida che il comparto sta affrontando è il miglioramento della competitività attraverso la diversificazione con nuovi prodotti biologici e connotati da aspetti nutraceutici.
Il progetto – cofinanziato dai fondi PSR Regione Emilia-Romagna – che ha visto la collaborazione di diversi soggetti tra cui il Consorzio di Tutela del Riso del Delta del Po IGP, Grandi Riso, Ente Nazionale Risi, Consorzio Futuro in Ricerca insieme ad Unife, e Areté, ha avuto l’obiettivo di incentivare l’innovazione e la diversificazione del Riso del Delta del Po IGP in funzione di richieste dei mercati per migliorare la sostenibilità economica e ambientale delle produzioni della zona.
Uno degli obiettivi del comparto risicolo del Delta del Po è proprio quello di garantire questa eccellente qualità, e la filiera produttiva, attraverso un severo Disciplinare di produzione. Per farlo si dovrà introdurre la risicoltura biologica negli areali del Delta del Po; sviluppare una linea di riso integrale biologico di facile impiego per i consumatori; caratterizzare e promuovere le qualità del territorio presenti nel riso biologico del Delta del Po per una sua inscrizione all’IGP. Il riso biologico ha infatti un valore commerciale più elevato del riso tradizionale e la tecnica colturale biologica, evitando l’uso di prodotti fitosanitari di sintesi, incentiva tecniche colturali a basso impatto ambientale e le nuove tecnologie consentono quindi la produzione in loco di riso dalla doppia caratteristica: Bio e IGP.
Nel progetto sono state messe a punto le linee tecniche per la produzione del riso biologico nell’areale del Delta del Po tramite l’allestimento di campi dimostrativi per il confronto varietale con alcune cultivar ammesse dal Disciplinare di produzione del Riso del Delta del Po IGP, Carnaroli e Arborio, alle quali è stata aggiunta la varietà Baldo. Gli incoraggianti risultati confermano che le produzioni risicole del Delta del Po, partendo da un prodotto di eccellenza, migliorano le proprie “performance” con la pratica del biologico.
Fonte: Corriere Romagna