«Il Riso del Delta del Po IGP è tra i migliori al mondo, il nostro problema principale è quello di farlo sapere al consumatore». Adriano Zanella, 72 anni, veneto di Noventa Vicentina, titolare di uno studio di architettura, urbanistica e ingegneria, che possiede un’azienda agricola in Comune di Jolanda di Savoia è il presidente del Consorzio di tutela del Riso del Delta del Po IGP: costituito il 20 dicembre del 2012 conta 25 soci suddivisi nelle province di Ferrara e Rovigo, seminati a riso 10 mila, il Consorzio si estende su 167 mila ettari, e una produzione che nel 2015 è stata di oltre 34 mila quintali, si è partiti da quota 8.100, ne fanno parte nove comuni in provincia di Ferrara e 8 in quella di Rovigo. Zanella è stato eletto presidente nel giugno 2015, subentrando a Bolognesi, e rimarà in carica fino al 2019.
«Negli ultimi due anni il mercato è aumentato del +434%. Quest’ano aumenteremo del +30% e inseriremo varianti delle qualità Arborio, Baldo e Carnaroli ai quali affiancheremo il Karnac, Generale e Cammeo che pur mantenendo le stesse caratteristiche hanno un allattamento minore e sono meno suscettibili agli attacchi fungini. Quest’anno la produzione è stata di un -15% e ciò è dovuto alle condizioni climatiche durante la fase della fioritura ed anche al brusone. Con il caldo spiega Zanella – la spiga non ha attecchito e nei risi seminati dopo il 15 maggio la spiga è rimasta piena a metà».
Zanella affronta la delicata questione dell’importazione di riso dai Paesi asiatici, in particolare Vietnam e Cambogia. «La concorrenza che viene da questi Paesi si fa sentire. Si importa riso per poter dare un certo guadagno ali agricoltori di quelle aree ma in quei Paesi vengono usati fitofarmaci che in Italia sono vietati. Là li usano e conseguentemente hanno costi inferiori ai nostri. Il consumatore deve saper scegliere. Noi dobbiamo osservare i disciplinari i produzione, la rotazione dei terreni e così i nostri sforzi vengono vanificati. I guadagni li hanno le grandi lobby e non i risicoltori asiatici e poi la burocrazia ci strangola, troppi gli adempimenti. La coltivazione del riso è abbastanza remunerativa, si prendono circa 52 euro al quintale e la produzione è attorno ai 50 quintali per ettaro, massimo 70 ettari per il Carnaroli».
Un’altra questione la conoscenza del Riso del Delta del Po IGP ai consumatori. «Parteciperemo a fiere specifiche in Italia, a Parigi e Barcellona, saremo nelle aree esterne di alcuni centri commerciali in Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Umbria con la presenza di uno chef per far assaggiare il nostro riso che grazie alle particolari condizioni climatiche del luogo di produzione è reso unico. Investiremo 100 mila euro in pubblicità».
Fonte: La Nuova Ferrara