I dati di Nomisma alla presentazione di Sol2Expo, la manifestazione del comparto olivicolo in programma a Verona dal 2 al 4 marzo. Per il 96% dei consumatori italiani l’Evo rappresenta un “bene sociale” e un ingrediente irrinunciabile.
Nel 2024 l’olio extravergine di oliva nel carrello della spesa ha messo a segno un incremento medio dei prezzi del 30%. Lo sostiene un’indagine realizzata dall’Osservatorio Nomisma in occasione della presentazione di SOL2EXPO, la manifestazione del comparto olivicolo in programma alla fiera di Verona dal 2 al 4 marzo.
Per quanto riguarda l’export, nei primi dieci mesi del 2024 l’olio extravergine d’oliva italiano ha continuato a mostrare performance positive, mettendo a segno una crescita del 52,5% a valore e del 5,4% a volume sul pari periodo 2023. L’export di extravergine made in Italy raggiunge oggi 160 paesi, ma oltre il 60% delle esportazioni italiane di olio extravergine di oliva si concentra tra Stati Uniti, Germania, Francia, Canada e Giappone, con gli Usa che, da soli, assorbono circa un terzo dell’olio italiano esportato.
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A orientare l’acquisto di olio extravergine secondo Nomisma, prima ancora del prezzo e della fedeltà al brand, sono sempre più le indicazioni di origine, importanti per 4 consumatori su 10, attenti sia alla provenienza made in Italy (29%) che alla presenza di certificazioni DOP/IGP (15%).
Quello dei prodotti a denominazione rappresenta uno dei segmenti in crescita anche sul versante produttivo che, negli ultimi dieci anni, ha registrato un aumento della quota degli oli DOP/IGP made in Italy dal 2% al 6%.
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Fonte: Il Sole 24 Ore.it