Sebastiano Fortunato, confermato Presidente del Consorzio di Tutela della IGP Pomodoro di Pachino fissa l’obiettivo: portare al 30% la quota di prodotto esportato in Europa.
Attualmente la quota del Pomodoro di Pachino IGP che trova collocazione sui mercati esteri non supera il 10%. Tutto il resto viene venduto (o svenduto) in Italia dove deve contrastare, e non poco, la concorrenza sleale del prodotto che arriva soprattutto dal Nord Africa.
Con il quale, comunque, per qualità e sapore non ha nulla da spartire. “Il Pomodoro di Pachino IGP si caratterizza per un sapore inimitabile che si ottiene grazie al sistema terreno-acqua delle nostre zone di produzione ed è, pertanto, inimitabile altrove”, spiega Sebastiano Fortunato.
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L’internazionalizzazione non è l’unico filone di attività che verrà sviluppato nei prossimi anni di presidenza Fortunato. “La certificazione di produzione sostenibile è uno degli obiettivi su il Consorzio ha deciso di investire con convinzione”, afferma il presidente. Per questo è stata avviata una collaborazione con l’Università di Catania e di Messina ed è stato presentato un progetto a valere sulla misura 16.1 del Psr 2014/22 per il trasferimento dell’innovazione tecnologica in agricoltura. L’obiettivo é quello di ridurre l’impronta di carbonio e ottenere la relativa certificazione”.
Sempre sul fronte sostenibilità a Pachino, si sta battendo anche la strada della certificazione sull’acqua “goccia verde” finalizzata a dimostrare l’utilizzo razionale e sostenibile dell’acqua, nonché la sua tutela. Si tratterebbe della prima volta in cui una produzione agricola verrebbe certificata con “Goccia Verde”.
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Fonte: Corriere Orofrutticolo