Il Peperone di Pontecorvo DOP, alla conquista della Sicilia. Nel corso degli ultimi tempi sono state molte le ristorazioni che hanno scelto di proporre alla propria clientela il prodotto per eccellenza della città fluviale.
Un’importante novità realizzata dall’azienda “Peperdop” di Claudia Natoni che è riuscita a raggiungere importanti collaborazioni. L’azienda avviata dalla giovane imprenditrice è sempre attenta alle novità e, soprattutto, a mettere in campo iniziative che siano innovative per lo sviluppo delle proprie produzioni. Dopo aver creato il celebre liquore e molteplici altri prodotti ora ha deciso di promuovere le proprie produzioni al di fuori dei confini della provincia di Frosinone. Ed ecco, allora, che il peperone è arrivato in terra siciliana. In questo caso è stata utilizzata in diverse pizzerie di Palermo. Il primo a proporla è stato Maurizio Arcaio che ha scelto di creare la “Diversamente speziata“. Una pizza con vellutata di zucca, peperone rosso di Pontecorvo, crema di peperone rosso, bocconcini di bufala campana, speck del Trentino al brandy, fili di peperoncino e granella di pistacchio. Una produzione molto apprezzata dai clienti che hanno particolarmente amato questi abbinamenti. Ma Arcaio non è l’unico ad aver deciso di rendere omaggio al prodotto DOP di Pontecorvo. Infatti il peperone è stato scelto anche dalla celebre “Levantino Farine”. In questo caso è stato deciso di chiamare la pizza “Peper dop“. Una creazione che vede l’utilizzo della crema del Peperone di Pontecorvo DOP, salamino o salsiccia piccante, mozzarella e, una volta sfornata, filetti di peperone DOP. «Il nostro è un prodotto straordinario – ha affermato Claudia Natoni – Per questo motivo ritengo sia fondamentale avviare le giuste attività di promozione anche fuori dai nostri confini terri- toriali. È indispensabile far conoscere questo prodotto e le sue tante potenzialità. In questo senso abbiamo avviato delle iniziative che ci hanno permesso di farlo conoscere in Sicilia dove tante attività hanno scelto di utilizzarlo e proporlo nel proprio menù».
Fonte: Ciociaria Editoriale Oggi