Il formaggio simbolo del territorio alla kermesse per eccellenza di Codroipo, due appuntamenti divulgativi in programma il 21 e il 28 ottobre prossimi
Il Montasio DOP, il formaggio simbolo del territorio sarà tra i protagonisti di San Simone, la kermesse per eccellenza di Codroipo che si concentra negli ultimi due fine settimana di ottobre. Un’occasione da non perdere per scoprire, conoscere, approfondire e gustare il Montasio DOP, un formaggio fatto oggi come si faceva una volta: latte fresco, non pastorizzato, e poi caglio e sale; non c’è bisogno di nessun additivo. E proprio per gustarlo e conoscerne meglio peculiarità e caratteristiche, il Consorzio per la tutela del Montasio nel corso della manifestazione sarà impegnato in due appuntamenti divulgativi da non perdere, incontri che consentiranno di approfondire e degustare l’eccellenza lattiero casearia che rappresenta in modo completo la tipicità e l’unione con un territorio legato alle tradizioni.
Le due degustazioni sono programmate per sabato 21 ottobre alle ore 12.00 e sempre a mezzogiorno di sabato 28 ottobre; saranno i responsabili tecnici del Consorzio, Elena Mitri e Luca Menegoz che, avvallandosi di filmati e documenti storici, illustreranno la tradizione casearia e i valori di sostenibilità che negli oltre 250 anni della sua comparsa documentale, il Montasio ha rappresentato e tutt’ora rappresenta, nel tessuto sociale ed economico del nostro Friuli.
“Il formaggio è un prodotto di grande fascino che merita un approccio sia analitico che emotivo, afferma il direttore del Consorzio, Renato Romanzin. Vogliamo valorizzare il formaggio di qualità e quindi promuoverne la conoscenza anche attraverso degustazioni approfondite. Il Montasio DOP è caratterizzato da gusti e profumi variegati, determinati ed influenzati dalla tipologia di latte utilizzato, dalla lavorazione, dall’affinamento e per le sue proprietà e caratteristiche nutrizionali è versatile e godibile in ogni momento della giornata. Il Montasio DOP è un prodotto che appartiene alla storia, alla cultura e che ha rappresentato un fattore di sostentamento importante per il mondo agricolo; una tradizione che va difesa, protetta e fatta conoscere” – conclude Romanzin.