La provincia di Verona scaligera terza in Italia nel Rapporto Ismea-Qualivita 2021. Il Veneto è la prima regione con 3,7 miliardi davanti a Emilia-Romagna Lombardia, Piemonte e Toscana Ritorni alti da Amarone e Ripasso
Anche nell0’anno della pandemia, la Dop economy ha confermato il proprio peso in termini di ritorno assicurato dalle filiere agroalimentari e vitivinicole dei prodotti DOP (Denominazione di origine protetta) e IGP (Indicazione geografica protetta), grazie al lavoro svolto da 200mila operatori e 286 Consorzi di tutela, come dimostrano i numeri del XIX Rapporto Ismea-Qualivita.
Agroalimentare Nel 2020, le produzioni di punta del food & beverage made in Italy hanno raggiunto 16,6 miliardi di euro di valore alla produzione (-2%), pari al 19% del fatturato totale dell`agroalimentare e un export da 9,5 miliardi (-0,1%), il 20% delle esportazioni nazionali di settore. Più precisamente, il food DOP e IGP vale 7,3 miliardi e l’imbottigliato raggiunge 9,3 miliardi. Le esportazioni navigano a due velocità: il cibo che con 3,92 miliardi registra un incremento del valore esportato dell`1,6% e il vino che con 5,57 miliardi evidenzia un calo dell`1,3%.
Regioni e province
Il Veneto guida la top 5 delle regioni che superano il miliardo di valore e si attesta a 3,7 miliardi (-3,8% sul 2019), seguito da Emilia-Romagna (3,3), Lombardia (2,1), Piemonte (1,4) e Toscana (1,15). Inoltre, il Veneto ha 89 prodotti DOP e IGP, frutto del lavoro di 27.614 operatori. Le prime province per impatto economico sono Treviso (1.569 milioni) e Verona (1.197), rispettivamente prima e terza su scala nazionale – seguite da Vicenza 408 milioni, Padova 252 e Venezia 236.
Vino
Il comparto Vino conta 53 filiere che hanno generato un valore alla produzione di 3.297 milioni (-3% sul 2019) e occupano 23.544 persone. Le DOP con il maggiore ritorno economico sono Prosecco, Conegliano Valdobbiadene – Prosecco, Delle Venezie DOP Pinot Grigio, Amarone e Ripasso.
Cibo
Per il Cibo, le filiere sono 36 e generano 402 milioni di euro (-10,1%), collocando il Veneto al quarto posto per valore economico generato da 4.070 operatori. Le denominazioni più performanti sono il Grana Padano e l’Asiago, seguite da Montasio, Piave, Provolone Valpadana e Prosciutto Veneto Berico-Euganeo.
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Ripresa
«Grazie a un importante lavoro di squadra, l’anno scorso l’esportazione di vino veneto è tornata a crescere, superando i livelli pre-pandemici. Il vino rappresenta il 3,5% di tutte le merci esportate», precisa infine Federico Caner assessore veneto all’Agricoltura.
Fonte: L’Arena