Tutte le associazioni che ruotano intorno al mondo dell’agricoltura offrono al neoministro Stefano Patuanelli disponibilità e collaborazione per realizzare una svolta verso la sostenibilità che sia in linea con il Green Deal
Promesse di collaborazione da parte di tutte le associazioni che a vario titolo fanno capo al mondo dell’agricoltura e ognuna di esse evidenzia al nuovo ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli, i punti che ritiene prioritari per stabilire nuove e proficue strategie per la ripresa del settore.
Cambiamo Agricoltura è una coalizione nata nel 2017 e supportata dalla Fondazione Cariplo. Comprende le maggiori associazioni del mondo ambientalista e del biologico italiane (FederBio, Slow Food Italia, WWF Italia, Legambiente, Lipu, Rete semi Rurali, solo per citarne alcune). La coalizione sottolinea che «Le Strategie Ue Farm to Fork e Biodiversità 2030, con i loro obiettivi sfidanti (riduzione del 50% dei pesticidi e antibiotici, riduzione del 20% dei fertilizzanti chimici, aumento della superficie in agricoltura biologica fino al 25% a livello europeo, aumento fino almeno al 10% delle aree agricole destinate alla conservazione della biodiversità) impongono un cambio di rotta all’agricoltura italiana, per fare della sostenibilità ambientale e sociale un punto di forza delle produzioni Made in Italy».
E sollecita la redazione del Piano Strategico Nazionale della PAC (Politica Agricola Comune) post 2020, atteso da oltre un anno, l’approvazione della nuova legge sull’agricoltura biologica e del nuovo Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, scaduto nel 2018. L’Italia può puntare a raggiungere il 40% della superficie agricola utilizzata certificata in agricoltura biologica entro il 2030 e deve impegnarsi a ristrutturare le filiere della zootecnia intensiva, ancora non sostenibili: pertanto la transizione agroecologica è l’unica strada per preservare la salute dell’uomo e quella del Pianeta.
DOP e IGP, patrimonio di qualità Made in Italy
La pandemia impone un ripensamento dei modelli di produzione, distribuzione e consumo del cibo. «È necessario un confronto sulla tutela internazionale delle Indicazione Geografiche per rafforzare la difesa delle nostre produzioni» rileva Origin Italia, il sistema dei Consorzi di tutela delle oltre 300 produzioni agroalimentari DOP e IGP, e ringrazia l’ex-ministra Teresa Bellanova per le tante battaglie portate avanti in sede europea, come quella sull’etichettatura Nutriscore.
L’Associazione Italiana Allevatori(AIA) ritiene che il nuovo ministro «porrà opportuna attenzione alle azioni portate avanti dal sistema allevatoriale nazionale, anche nei lunghi mesi dell’emergenza pandemica. Lavoro costante, quotidiano, di servizio agli allevatori e alla collettività, che ha consentito negli anni alla zootecnia italiana di portarsi ai vertici a livello mondiale tra i Paesi più evoluti per salubrità, qualità e specificità delle produzioni di derivazione zootecnica».
Per il Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali «il ruolo del comparto agricolo è decisivo nel pensare al futuro e alle sfide che ci attendono, partendo dalla sostenibilità delle produzioni per arrivare alla lotta ai cambiamenti climatici, passando per la tutela e la valorizzazione del paesaggio, della biodiversità, delle colture locali. Ed è anche un comparto capace di portare innovazione tecnologica e sicurezza, per esempio nelle tecniche di risparmio idrico o nella cura del territorio dal dissesto». Nella speranza che l’emergenza si concluda presto, il Conaf ritiene che l’Italia sia pronta ad affrontare queste sfide e intende offrire al Presidente del Consiglio e alla squadra di Governo le competenze tecnico-scientifiche di cui dispone.
Fonte: Rinnovabili.it