Piace molto il Mirtillo Residuo Zero della cooperativa Sant’Orsola, tanto da avere ottenuto il riconoscimento nazionale per il suo alto contenuto di innovazione. Il 4 aprile a Milano infatti ha ricevuto il premio Eletto Prodotto dell’Anno 2022 nella categoria Mirtilli. Il prestigioso riconoscimento nazionale basato esclusivamente sul voto dei consumatori , simbolo di qualità e affidabilità che segnala ogni anno i prodotti e i servizi più innovativi.
La scelta avviene nell’ambito della più importante ricerca di mercato sull’innovazione condotta da IRI in Italia per numero di persone coinvolte, alla quale partecipano 12mila consumatori nella veste di votanti. Proprio loro hanno decretato il Mirtillo Residuo Zero vincitore assoluto di categoria.
Importante anche la menzione speciale del Mirtillo Residuo Zero Sant’Orsola ricevuta per la sua sostenibilità. “Questo premio è motivo di grande orgoglio per noi tutti – commenta il presidente della cooperativa Sant’Orsola, Silvio Bertoldi – e sottolinea i traguardi di eccellenza raggiunti. Riconosce la bontà e la qualità del Mirtillo Residuo Zero come risultato del lavoro congiunto di tutti i nostri soci produttori e di tutta l’azienda. Inoltre, consente di distinguerci e ci stimola a perseverare sulla strada della ricerca continua e dell’innovazione”. Per tutto l’anno in corso le tre confezioni del Mirtillo Residuo Zero saranno commercializzate con il logo rosso e bianco Eletto Prodotto dell’Anno, riconosciuto dai consumatori.
I formati al pubblico sono in materiale riciclato e riciclabile e in plastic-free, in carta e cellulosa.
Il Mirtillo Residuo Zero è il primo certificato CSQA
CSQA è un ente accreditato e riconosciuto dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Garantisce la insussistenza di residui da fitofarmaci nel frutto in vendita, ricco di antiossidanti e polifenoli. Al momento della raccolta infatti non presenta alcun residuo di prodotti fitosanitari rilevabili dagli strumenti analitici (<0,01 mg/kg). Ciò significa che eventuali trattamenti usati sulle piante in caso di sola ed estrema necessità ed al solo fine di proteggerle e mantenerle in salute, si degradano naturalmente senza lasciare alcuna traccia rilevabile sul frutto. Il Residuo Zero è un risultato assai importante che l’azienda punta ad estendere con il tempo anche agli altri piccoli frutti della sua produzione, che già presentano comunque un residuo di trattamenti fitosanitari minimale in quanto inferiore del 70% rispetto ai limiti imposti dalla legge.
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Fonte: MyFruit.it